3a edizione “Fuori dal Cassetto” valutazione Giuria opere ammesse
Concorso letterario “Fuori dal Cassetto” – 3a edizione – 2013
Valutazioni della Giuria relative alle opere ammesse
Lo scassinatore ufficiale di Franco Bellandi, Bologna
Valutazione della Giuria: Il candidato scrive bene in modo scorrevole. Il tema è originale ma il focus del racconto ha un legame tenue con il viaggio. Stile ed efficacia comunicativa discreti.
Un viaggio chiamato destino di Giuseppe Benzoni, Guanzate (Co)
Valutazione della Giuria: Stile e linguaggio sono ricercati ma scorrevoli e poetici. L’efficacia comunicativa è alta grazie alla proprietà di linguaggio e l’impatto emotivo è notevole grazie anche all’abilità descrittiva. Il legame con il tema del concorso è un po’ esile.
Il viaggio di Teresa di Fabio Bertino, Alessandria
Valutazione della Giuria: Molto particolare il punto di vista utilizzato per affrontare il tema del viaggio. Efficace lo stile e l’abilità narrativa e comunicativa dell’autore. La predilezione per le esperienze importanti e non standardizzate del turismo di massa è evidente. La ricchezza di citazioni esplicite e nascoste altrettanto.
Le bambine vietnamite hanno le stelline negli occhi di Barbara Bettelli, Soliera (Mo)
Valutazione della Giuria: Bel racconto, solo in qualche caso c’è abbassamento stilistico (e qualche preconcetto). Sembra scritto da due mani: la prima parte è poco scorrevole, la seconda invece si presenta molto più leggibile. Rimane alto l’impatto emotivo e l’originalità.
Di nuovo in viaggio di Bruno Bianco, Montegrosso d’Asti (At)
Valutazione della Giuria: Piacevole ricordo di un viaggio in Sardegna. Buona la tecnica narrativa che esprime un giusto ritmo fra dialoghi dei protagonisti e momenti descrittivi di paesaggi e tradizioni di una Sardegna appena sfiorata dal turismo di massa. Qualità tecnico-espressiva migliorabile. Il finale contribuisce a elevare l’impatto emotivo del racconto.
Un ultimo viaggio di Maria Assunta Ciavarella, Ladispoli (RM)
Valutazione della Giuria: Molto ben scritto, originale, un’interpretazione singolare del tema del viaggio. Di grande impatto emotivo nel momento in cui si descrive l’incidente.
Dubbiosi del dubbio: viaggiando scoprendo l’amore di Nicola Cuna, Galatina (Le)
Valutazione della Giuria: Si avvicina più a un saggio sul dubbio, sull’amicizia, sull’amore, che a un racconto di viaggio. Nella parte centrale della narrazione lo stile descrittivo e la lunga serie di riflessioni penalizza il coinvolgimento del lettore. Nel finale è alquanto singolare la risposta del figlio ventenne alla domanda del padre.
Tutti gli altrove possibili di Assunta Decorato, Peschiera Borromeo (Mi)
Valutazione della Giuria: Bel racconto a cui, se si vuole proprio trovare un difetto, si può imputare solo la ripetizione tra prima e seconda parte. L’autrice scrive bene, in modo facile e scorrevole. Davvero una bella struttura narrativa. L’evento protagonista e il protagonista non coincidono. Il primo si svolge a margine del racconto del gioco del piccolo Matteo senza perdere, anzi intensificando, l’impatto emotivo che genera.
Dal buio alla luce di Gianluca Deleo, Mesagne (Br)
Valutazione della Giuria: Un po’ retorico anche se il tema del rapporto figli-genitori e confronto tra fratelli rimane interessante. Tecnica narrativa ed efficacia comunicativa si attestano tra il discreto e il buono.
Oltre l’orizzonte. Andata e ritorno di Giorgia Di Marco, Triggiano (Ba)
Valutazione della Giuria: Uno strano viaggio interiore che ha come protagonisti un padre e una figlia ormai lontani da tempo. La rapida sequenza di immagini, di non-luoghi, a tratti, tende a disorientare il lettore mentre lo conducono verso un finale rivelatore.
Il viaggio oiggaiv, la via, la vita di Rosalba Di Sarra, Fondi (Lt)
Valutazione della Giuria: Etereo e mistico viaggio, in parte autobiografico, che non approda mai nel mondo reale. Affrontato in maniera originale e con un forte coinvolgimento emotivo dell’autrice, risulta difficile da giudicare. La storia, dall’impatto emotivo potenzialmente dirompente, evidenzia la volontà dell’autrice di coinvolgere il lettore e indurlo a una riflessione.
Un vinile in cantina di Marina Dimastrodonato, Mesagne (Br)
Valutazione della Giuria: Il tema è molto originale, un viaggio nel tempo della Storia e della storia familiare. Tuttavia la tecnica espressiva e l’impatto emotivo potrebbero essere migliori.
P.s. notoriamente, rose e viole non fioriscono nella stessa stagione.
Il viaggio di Gianantonio Dolfin, Chrignago (Ve)
Valutazione della Giuria: L’incrocio dei due piani è ottimo, lo stile è appena un po’ libresco. L’autore ha un’ottima capacità narrativa e usa la morte come occasione per raccontare luoghi ed episodi del passato.
Incontrando mondi diversi di Fabrizio Fontana, Viola (Cn)
Valutazione della Giuria: L’impatto emotivo è soprattutto nell’esordio del racconto. L’autore racconta bene ma andrebbe migliorata la selezione degli episodi/personaggi da riportare. Pochi ritocchi stilistici lo renderebbero un racconto veramente bello.
Il nostro ultimo viaggio di Umberto Forlini, Lallio (Bg)
Valutazione della Giuria: Il genere non è particolarmente centrato. L’autore riesce comunuque in poche righe a trasmettere qualcosa al lettore.
Il rumore del silenzio, di Fara Galeone, Mesagne (Br)
Valutazione della Giuria: Favola dal lieto fine, a tratti un po’ retorica, che affronta l’importante tema del volontariato e dell’aiuto al prossimo ma si regge su una trama gracile. Buona la padronanza linguistica.
Waterloo di Gianmatteo Ercolino, Foggia
Valutazione della Giuria: Storia originale, stile scorrevole, qualità tecnico-espressiva discreta. Apprezzabile il tentativo – in gran parte riuscito – di adattare il linguaggio in base all’ambientazione. Impatto emotivo sufficiente.
Con gli occhi aperti, di Annarita Lisco, Bari
Valutazione della Giuria: Qualità tecnico-espressiva migliorabile anche se rimane su un buon livello. La storia si dipana senza particolari sussulti nonostante la parte finale tenti di affrontare temi molto delicati e la voglia di riscatto del protagonista.
Ricordi, riflessioni, partenze… di Federico Messa, Lecce
Valutazione della Giuria: Qualche sbavatura stilistica e plot esile. È una pagina di Zibaldone, ipoteticamente scritto da D’Annunzio.
Storia di Tamanù e del suo viaggio verso la terra di luce, di Laura Mezzolla, Sava (Ta)
Valutazione della Giuria: Favola accompagnata da una morale. Qualità tecnico-espressiva sufficiente grazie a un linguaggio semplice e lineare, adatto al tipo di racconto; qualche ingenuità nello stile adottato dall’autrice che fatica a coinvolgere pienamente il lettore. Il finale senza sorprese non eleva l’originalità.
Soggetto: viaggio di non ritorno di Mario Mezzolla, Sava (Ta)
Valutazione della Giuria: Qualche errore di ortografia rovina un po’ il quadro. Il racconto per il resto è ben scritto e originale, crea una continua suspense tenuta alta dall’efficacia comunicativa.
Viaggio nel mio io di Krizia Murrone, Monteroni (Le)
Valutazione della Giuria: Il racconto in sé non è assolutamente male, è scritto molto bene, ma è un po’ fuori tema. La narrazione e la struttura del racconto tengono alta l’attenzione e la curiosità. Di grande im patto emotivo per i temi affrontati (transgender e violenza) e per l’effetto sorpresa del finale.
Immobile movimento di Daniela Negri, Brescia
Hanno collaborato: Paolo Ducoli, Paolo Franzini, Lena Mustaccioli, Mariella Palumbo, Sergio Piccerillo, Giulio Vignoni, Stefania Volpi
Valutazione della Giuria: Molto originale, tranne l’attacco un po’ pretenzioso… In poche righe, per ciascun anno scelto, gli autori riescono a far vivere, con la loro capacità tecnico-narrativa e lo stile (a mo’ di cortometraggi), dei mondi brulicanti di vita ed esperienze.
Ingressi paralleli di Daniela Negri, Brescia
Hanno collaborato: Francesca Caselani, Roberto Chindamo, Fabrizio Rizzini
Valutazione della giuria: Interessante esercizio di scrittura con una narrazione strutturata in episodi – senza dubbio originali nelle forma – basati sul filo conduttore del microviaggio. Qualche disattenzione nell’uso di accenti e apostrofi caratterizza i primi tre episodi. Il quarto episodio si presenta senza sbavature. Arditezza da premiare.
Ventisei maledetti chilometri di Cristina Nicolosi, Oundle (GB)
Valutazione della Giuria: Il racconto è scritto bene ma la volontà di commuovere è evidente! La prima lettura non manca dell’effetto sorpresa. La tecnica narrativa e l’efficacia comunicativa fanno sì che l’affollarsi dei ricordi non risulti sovraccarico ma perfettamente inserito nello scorrere della narrazione.
Settanta volte sette di Susanna Pampaloni, Incisa in Val d’Arno (Fi)
Valutazione della Giuria: Qualche ingenuità nello stile, scarsa attinenza col tema del concorso. Un racconto originale per il tema scelto e il messaggio che vuole trasmettere. Lo stile è però più vicino a una pagina di diario.
Fotografia di Chiara Paraggio, Salerno
Valutazione della Giuria: Ingenuo, ma nel complesso un bel racconto, originale per il protagonista narrante e per la trama. L’efficacia comunicativa risente dei passaggi in cui l’intento didascalico è troppo manifesto.
Il tram giallo di Maurizio Polimeni, Reggio Calabria
Valutazione della Giuria: Scritto molto bene, ma il finale abbassa un po’ le aspettative. Un bel racconto socio-introspettivo. Con abilità linguistica e comunicativa l’autore riesce a trasmettere i propri turbamenti interiori, a inserire un tema sociale e degli “amorosi sensi” o affinità elettive che possono instaurarsi tra sensibilità che si incontrano e sanno percepirsi.
E intanto sono in viaggio… di Antonio Potenza, Galatone (Le)
Valutazione della Giuria: Stile volutamente rock, efficace. L’idea narrativa è molto originale ma se la prima parte del racconto risulta ottima, la seconda parte perde un po’ di efficacia. Andrebbe selezionato un ricordo diverso, più adatto a una migliore resa narrativa.
Il viaggio, di Davide Rigonat, Gorizia
Valutazione della Giuria: Più una cronaca che un vero e proprio racconto. Ritmo serrato e stile didascalico. Manca una soluzione brillante per rendere attraente la pur intrigante vita del protagonista; il racconto procede senza particolari sorprese fino a un finale che lascia in sospeso. Sufficiente la padronanza linguistica.
Dal Salento col talento, di Marco Rizzo, Cavallino (Le)
Valutazione dell Giuria: La narrazione si divide in due parti: una prima parte che scorre fluida, raccontando un normale viaggio di un ragazzo alle prese con il problema della disoccupazione per poi sfociare improvvisamente nel surreale. Lo stratagemma stilistico utilizzato non è però sorretto da una struttura narrativa in grado di preparare il lettore alla serie di “sorprese” che l’autore intende riservare.
Storie che vanno, di Michele Roccabianca, Verona
Valutazione della Giuria: La storia è un intreccio di situazioni non ben delineate. Qualità tecnico-espressiva da migliorare: il testo contiene molti refusi. Dopo un buon inizio l’impatto emotivo rimane al di sotto delle aspettative.
La fuga, di Cosimo Scalera, Mesagne (Br)
Valutazione della Giuria: La storia narrata non è particolarmente originale. Il racconto però raggiunge un livello soddisfacente. Da segnalare alcune frasi che risultano essere formulate in maniera non corretta, aspetto che inficia la qualità tecnico-espressiva. Padronanza linguistica sufficiente, come il finale che non riserva particolari sorprese.
Viaggio inatteso, di Francesca Sergi, Vicenza
Valutazione della Giuria: Buona padronanza di linguaggio. Il racconto, in parte autobiografico, procede in modo lineare e si sviluppa con un buon ritmo che aiuta il lettore a tenere viva l’attenzione. La trama risulta un po’ debole e la descrizione del sogno non aiuta a innalzare l’impatto emotivo. Il finale sorprende il lettore portandolo in una situazione inattesa.
Che rumore fa la città? di Claudia Vellucci, Latina
Valutazione della Giuria: Il meccanismo narrativo di domanda e risposta che l’autrice adotta è ben riuscito anche se caratterizza l’intero elaborato finendo per appesantirlo. Qualche refuso di troppo penalizza la qualità tecnico-espressiva. Il tema del viaggio è solo accennato.
La Polinesia: paradiso terrestre, di Paola Verga, Caslino al Piano (Co)
Valutazione della Giuria: Più che un racconto è un vademecum sulla Polinesia, che esprime la passione dell’autrice per questa meta turistica. Testo più adatto, forse, a una guida turistica. Linguaggio asciutto e stile narrativo didascalico.
Attimo di Valentina Vertucci, Bra (Cn)
Valutazione della Giuria: Complessivamente efficace. Un racconto intenso e struggente in cui la morte viene affrontata in modo originale per il suo essere un inno alla vita e all’amore. L’intento didascalico del saper apprezzare e osservare ciò che si ha non inficia la scorrevolezza del racconto grazie all’abilità narrativa di chi scrive.
*Le valutazioni sono elencate in ordine alfabetico per autore
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